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CHIESA DI S.LORENZO
La chiesa di San Lorenzo, affacciandosi sul Corso Vittorio Emanuele, ricade in un quartiere di espansione aragonese. Essa sorge nel 1102 come cappella annessa del Consolato dei Genovesi. Nel 1421 viene eretta a parrocchia su iniziativa di Re Alfonso il Magnanimo, e successivamente viene ampliata per accogliere un numero sempre crescente di fedeli; vengono acquistati infatti gli edifici contigui per essere demoliti e poter fabbricare il nuovo cappellone, opera dell'architetto Bonaventura Certo.
Vengono acquistate ed utilizzate altresì le case del Consolato Genovese e la cappella di San Giorgio, concordando che la seconda cappella dell'ala sinistra fosse intitolata a San Giorgio. Il Senato favorisce l'opera di ampliamento, autorizzando l'occupazione della strada corrispondente alle due porte laterali Continuano i lavori di abbellimento e di espansione della chiesa: nel 1513 il palermitano Bartolomeo Berrettaro, su disegno di Simone Vaccara, realizza l'altare maggiore in marmo. La chiesa prende la forma e le dimensioni attuali negli anni che vanno dalla fine del '500 alla prima metà del '600. Agli inizi del XVII secolo, l'architetto P. Bonaventura Certo dei Francescani Conventuali costruisce la chiesa a tre navate a forma di croce latina, ingrandendola verso occidente, occupando la strada pubblica intermedia. Nel 1640 il maestro Matteo Artale edifica le dodici colonne in "pietra Palazzo", ottenendo il diritto di sepoltura. Il progetto dell'architetto Certo sarà completato molto tempo dopo la sua morte dal famoso architetto Don Giovanni Amico, con il completamento delle cappelle laterali, della cantoria, della cupola, del coro, del prospetto nonché del campanile. Via via che si edifica la chiesa, le nuove cappelle vengono concesse alle congregazioni religiose, o alle corporazioni artigiane, con l'impegno di decorarle e sostenerne il culto. Nel 1748 i capomastri Felice e Giovanni Pisani ed i fabbri F. Tobia e M. Bruno portano a compimento le decorazioni del vestibolo e della facciata, assistiti dallo stesso architetto Amico. Elevata la chiesa alla dignità di Chiesa Cattedrale(nell'anno 1844), viene sostituita la cancellata di ferro del Cappellone per permettere la sistemazione dello stallo episcopale.
Nel 1964, su richiesta del vescovo mons. Ricceri, si costruisce un passaggio coperto aereo sulla via Giovanni XXIII per consentire il collegamento tra la chiesa ed il vescovato. La facciata principale della chiesa è caratterizzata da una loggia in arenaria(recentemente restaurata) aggettante rispetto al piano del prospetto. L'impianto è a basilica a croce latina; le tre navate sono definite da sei colonne ciascuna, collegate da archi soprastanti. L'incrocio della navata centrale con il transetto è marcato da quattro grossi piloni, reggenti un tamburo ottagonale che sostiene la cupola, affiancata da quattro cupolette angolari, rivestite a loro volta da piastrelle in ceramica. Diversi lavori di restauro e di consolidamento vengono eseguiti nel corso del XX secolo e l'inizio del XXI; nell'ultimo intervento, risalente ai primi anni del 2000, viene rifatto il prospetto principale, restaurato il pronao, consolidate le coperture e rifatti gli intonaci.
Numero tappa | 6 |