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CHIESA E MUSEO DEL CARMINE
Nella suggestiva piazza allungata hanno sede la chiesa, il campanile e il convento appartenuti ai Carmelitani, il primo ordine monastico insediatosi a Marsala già alla fine del XII secolo. La chiesa, sorta nel XVI secolo, fu rinnovata nel XVII
In seguito al crollo assumendo all’interno aspetto barocco il campanile viene subito ricostruito su progetto dell'architetto Amico, mantenendo l'antico basamento e così conservando il movimento oscillatorio che lo aveva reso una delle meraviglie del mondo. Nel 1490, poiché l'originaria chiesetta dei Carmelitani viene adattata a sagrestia, l'illustre carmelitano Ludovico Petrulla fa costruire un nuovo edificio di culto e ristrutturare il convento che diverrà uno dei più importanti conventi in Sicilia, dopo quelli di Palermo e di Messina.
La chiesa, sconsacrata, dal 1988 è sede della Biblioteca Comunale.
L'attuale impianto è tardocinquecentesco, invece le decorazioni e gli ornamenti interni, eseguiti con stucchi e affreschi, sono di epoca barocca.
La facciata della chiesa è caratterizzata da un porticato sostenuto ai lati da quattro piloni e al centro da due colonne in calcarenite. Il prospetto si conclude con un cornicione aggettante, all'interno è a pianta rettangolare ad una sola navata con abside semicircolare; le cappelle laterali, progettate dall'architetto Giovanni Biagio Amico, accolgono gli altari.
La chiesa fa parte di un complesso comprendente oltre al monastero, di cui rimane solo la facciata, anche il campanile, che rappresenta senza dubbio l'elemento architettonico più interessante dell'insieme.
Esso è costituito da una torre ottagonale, distante dalla chiesa pochi centimetri, con marcapiano in terra tufacea di impostazione cinquecentesca e con cupoletta verde a costoloni, simile a quella di Santa Maria della Grotta, presumibilmente opera dell'Amico.
Il convento, che oggi è sede dell’Ente Mostra di Pittura Contemporanea e accoglie opere di grandi maestri contemporanei, conserva tracce architettoniche dal XIV al XIX. Interessante il chiostro interno, del XVIII secolo, che ha subito rimaneggiamenti nel XIX. (COD. SPI 009)
Numero tappa | 8 |