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BOSCO SCORACE (D'ARCUDACI)
Sito di Importanza Comunitaria (SIC) per la biodiversità delle specie animali e vegetali, si estende su 750 ettari di una maestosa collina a circa 11 km da Buseto Palizzolo e conserva un lembo residuo di bosco storico di Quercus suber che rappresenta una nicchia ecologica di straordinario valore botanico. Vi crescono rigogliosi, tra la macchia mediterranea, pini, cipressi, lecci, eucalipto, con dominanza di querce da sughero; vi si trovano particolari specie di funghi tra cui l’Amanita Caesareo, dai Romani chiamato “cibo degli Dei” per la sua prelibatezza.
Il bosco, il cui nome deriva dal termine Arcu d’Aci, riferito prima ad un casale arabo e poi ad una baronia, era composto in origine esclusivamente da querce da sughero, la maggior parte delle quali sono state abbattute nel periodo post bellico: successivamente a cura del Corpo Forestale è stata intrapresa l’opera di rimboschimento privilegiando l’impianto di conifere ed eucalipto .
In questo habitat vive una fauna costituita da cinghiali, conigli, lepri, istrici e piccoli roditori che si trovano nelle zone più alte e dove il bosco diventa più fitto. Nella parte est, dove le querce sono prevalenti, il sottobosco è rigoglioso e vi abbonda il Cisto. Tra gli arbusti presenti nel bosco si trovano il corbezzolo, il mirtillo, il prugnolo, il biancospino, le ginestre, il pungitopo, il mirto. Il bosco si presta per rilassanti passeggiate e piacevoli soste: attraverso i sentieri, curati come tutta l’area boschiva dal Corpo Forestale, si arriva alle aree attrezzate con panche e tavoli rustici, punti di cottura, scivoli e altalene per i bambini ed anche al laghetto collinare. Dalla cima della collina, alta metri 646 s.l.m. si gode un panorama suggestivo su Bruca, frazione di Buseto Palizzolo, sull’area archeologica di Segesta con il teatro posto sulla sommità del monte Barbaro e lo splendido tempio dorico, sui monti Inici e Sparagio e su Montagna Grande, nonché sullo stupendo Golfo di Castellammare.